Seduta del Parlamento della Civitas Esperantica a Salò

La Civitas Esperantica / Esperanta Civito, la cui sede esecutiva è in Svizzera, ha tenuto la sua sessione parlamentare ordinaria a Saló, il 24 maggio 2019, con partecipanti da quattro continenti. Giuridicamente consorzio transnazionale, la Civitas Esperantica ha una costituzione, promulgata il 2 giugno 2001, che la modella come soggetto di diritto internazionale, democratico e federale.

La Civitas esperantica (in Esperanto: Esperanta Civito) è una collettività sovrana, democratica e federale, fondata sul Patto proclamato in Svizzera nel 1998 e sulla carta costituzionale promulgata in Italia nel 2001 dalle istituzioni e associazioni aderenti al Patto. Le strutture della Civitas Esperantica sono sussidiarie a quelle dei soggetti aderenti al Patto. Lo scopo principale della Esperanta Civito è rafforzare i rapporti fra gli esperantisti che sentono di appartenere a un gruppo linguistico diasporico senza stato, secondo la definizione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Linguistici, 1996, art. 1, 5. Non essendo uno stato-nazione, la Esperanta Civito non ha per obiettivo la potenza politica o economica, ma si prefigge lo sviluppo culturale ed educativo dei suoi cittadini, con piena tolleranza verso le scuole di pensiero cui i singoli fanno riferimento. Strutturata come un soggetto di diritto internazionale senza territorio (analogamente all’Ordine dei Cavalieri di Malta), la Esperanta Civito si caratterizza per il suo ius sermonis, in contrasto con lo ius soli e lo ius sanguinis degli stati-nazione. La Civitas Esperantica, che è la realizzazione di quell’idea, si basa su tre pilastri. Il primo è una coscienza di identità: chi parla la stessa lingua ha scelto lo stesso destino, non per lo ius sanguinis, né per lo ius loci, né per lo ius fidei, ma per un diritto nuovo: lo ius sermonis, che vede la lingua come strumento identitario di una comunità. Il secondo pilastro è che la lingua scelta per comunicare è l’esperanto, così come fissato nel 1905 e liberamente evolutosi durante un secolo. Il terzo è il sistema federale: le varie comunità aderenti scelgono liberamente i propri rappresentanti nelle strutture della Civitas, nata non in opposizione alle tradizionali associazioni esperantiste, tendenti principalmente alla diffusione della lingua, scopo al quale la cultura esperanto è funzionale; la Civitas Esperantica evidenzia un’altra faccia della cultura legata all’esperanto (e non necessariamente esperantista): quella dell’identità di un gruppo il cui collante è la fiducia nei valori di uguaglianza portati dalla lingua transnazionale.

Come per ogni soggetto federalistico, il Parlamento si compone di due rami: uno eletto a suffragio universale secondo il sistema proporzionale (Senato) e uno paritetico (Forum) dove sono rappresentati i soggetti aderenti al Patto. Normalmente, le direttive forniscono linee-guida tese alla coesione dei soggetti istituzionali aderenti al Patto, mentre le leggi regolano le relazioni all’interno della cittadinanza. – La direttiva è indicata dal nome del delegato che ha proposto, ad es “Direttiva Hiltbrand” – sul sistema di mutuo soccorso. – La legge è indicata da un epiteto latino, per esempio “Lex suffragatoria” – sulle elezioni per il Senato. – Se manca una norma propria, il cittadino si riferisce ai codici svizzeri. Quando la sessione parlamentare si svolge nella sala consiliare di un Municipio, il Sindaco e gli assessori possono essere invitati, se lo desiderano, alla prossima seduta per il parlamento 2020, che si terrà a Bruxelles in una sala del Parlamento Europeo. La sessione parlamentare 2017 si è tenuta a Le Locle (Svizzera), quella del 2018 si è svolta a Bujumbura (Burundi).